Le cose a volte, anzi potremmo dire spesso, nascono per caso, sono frutto di coincidenze, di incontri casuali, di occasioni venute fuori da piccoli intoppi. E’ il caso di questa due giorni con il famoso gruppo Chiava, soci fondatori di Firenze Freeride

Il caso ha voluto che un giorno, dopo aver fatto alcuni corsi di guida, chiamo il Bike Gym di Firenze per capire se tengono lezioni di guida freeride. Dopo aver fatto il corso accompagnatori con AMI Bike e aver appreso le tecniche di guida XC/AM, mi interessava migliorare in discesa: quale miglior posto se non la palestra nello splendido contesto delle colline fiorentine.

A FFR, conosco Stefano e Jacopo e inizia un dialogo a 360° sulla mountain bike, dialogo che ci ha portato a conoscerci, scambiarci opinioni e organizzare iniziative congiunte Firenze Freeride e Bikemood.it. Oltre al lato più professionale (lezioni di guida per bambini e per adulti sia al Bike Gym che nel territorio mugellano), abbiamo coltivato anche il lato ludico che ci ha portato a girare spesso insieme a Rincine e, nell’agosto 2013 a farci una 4 giorni a Les Deux-Alpes: si veda l’articolo uscito su AMIBike.com.

Casualmente, Vinicio vede un volantino di Bikemood Tours al Bike Gym e ci contatta perché è incuriosito da uno dei nostri giri sul Passo del Giogo, passo che tante volte ha affrontato sì su due ruote ma a motore, con molti cavalli e gomme slick; mai su due ruote grasse. Cerchiamo di organizzare una uscita senza risultati causa maltempo per molte settimane.

Il tempo passa e a Les-Deux Alpes conosciamo Adriano, Fabio e Stefano: chiaccherando durante le risalite scopriamo la loro amicizia con Vinicio, che, suo malgrado non è potuto venire in quanto in ferie con la moglie in Corsica. Non solo, scopriamo che i tre “sessantenni” sono soci fondatori del Bike Gym proprio insieme a Vinicio e costituiscono il famoso “Gruppo Chiava”.

Ancora il caso ha voluto che un impegno lavorativo saltasse e potessi partecipare alla riunione di Aprile di Firenze Freeride: in quella occasione con Stefano ipotizziamo una due giorni da fare nel Mugello, passando proprio dall’agognato Passo del Giogo. Nell’occasione conosco Giovanni, Le Mosacce, il quinto uomo, nonché titolare dell’omonimo ristorante a Firenze.

Nel giro di un paio di giorni nasce questa ipotesi:

“Ciao Stefano,

questa la prima idea:

Partenza da San Piero a Sieve

Salita alla Futa metà asfalto e metà sterrato (da Marcoiano così evitiamo la Statale): un paio di ore con calma

Visita dei resti della strada romana del 187 a.C.

Visita del cimitero monumentale (parte esterna o se volete anche entrare resto io a guardare le bici J)

Pranzo al ristorante del passo (magari stiamo leggerini J)

Salita sul Gazzarro (un’oretta o qualcosa meno)

Discesa dell’Osteria Bruciata (bellissima, 12 km di single track, pietraia, forestale).

Risalita meccanizzata a Le Isole, bagno in piscina e pernotto. (606 mt di quota)

Salita al Passo del Giogo (così Vinicio è contento): un’oretta e mezzo.

La Linea Gotica

Discesa a Moscheta dal Innkeeper Trail (oppure giro fino alla Colla sullo 00 con qualche variante)

Pranzo a Moscheta con risalita al Giogo (anche su asfalto), oppure pranzo alla Colla se optiamo per rimanere in quota.

Discesa che preferite (Teschio, Viper, Toboga, Zava’s Trail, Tomb Raider, La Cruz): decidiamo la sera in base alle vostre preferenze dopo aver visto l’Osteria Bruciata.

Dislivelli accettabili, meno salita il secondo giorno (se andiamo a La Colla), alcuni passaggi tecnici.

Per il pernotto possiamo scegliere un appartamento per 4 persone (un matrimoniale se non sbaglio) con un costo sui 40 Euro, oppure un appartamento con tutti letti separati sui 50 Euro, sempre con colazione. Cena con 15 Euro alla buona, 25/30 con bistecca.

Se mi fai sapere intanto sondo la disponibilità.

A presto

Roberto”

Appena la mail fa il giro dell’intero gruppo, iniziano le battute su chi dorme con chi, chi non dorme, chi russa, chi pensa alla di allargare la risalita meccanizzata all’intero giro: il bello del Gruppo Chiava è il loro affiatamento; poi, da buoni toscani, non mancano le prese in giro, gli appellativi, le “offese buone” e gli scherzi.

Si parte alle 9 puntuali con una descrizione su carta dell’itinerario proposto e l’immancabile barzelletta di Adriano. Già perché Adriano è una miniera di barzellette, di tutti i tipi e per tutti i gusti; e le racconta in modo esemplare: è quasi più divertente il racconto che la barzelletta stessa.

Si inizia a prendere quota con calma lungo la bellissima strada sterrata di Gabbiano per poi inoltrarci verso Lumena e Spazzavento. Da qui la strada si arrabbia verso Marcoiano, ma, come sempre, al termine della salita, la vista sul Mugello, il lago di Bilancino e la Calvana ci ripaga dello sforzo.

Ci inoltriamo poi all’interno della riserva di Panna, la cui acqua, sta facendo il giro del mondo. Abbiamo modo anche di vedere la famosa frana che ha costretto la costruzione di nuove tubazioni per la raccolta dell’acqua.

Fra una salita tecnica, una carrareccia, un single-track, qualche breve tratto di discesa e un sacco di risate arriviamo a Monte di Fo’, prima tappa del nostro tour dove ci aspetta una tagliatella fatta in casa.

Prima dell’arrivo, ci gustiamo la valle del Mugello da un’altra angolazione: siamo quasi al limite nord-ovest dell’appennino quindi vediamo tutta la Calvana accanto a noi, Monte Morello verso sud, Monte Giovi più a sinistra, il comprensorio del Falterona all’estremo opposto e lo 00 della Linea Gotica proprio dietro di noi.

Dopo pranzo, ancora un po’ di salita per arrivare sul Gazzarro da cui si gode la vista sulla vallata di Firenzuola, il Poggiaccio, Monte Galletto con le pale eoliche e il Lavane in lontananza. Si inizia la famosa discesa verso l’Osteria Bruciata che poi, dopo un po’ di mangia e bevi, ci conduce alla famosa discesa: sono circa 12 chilometri in totale di single-track, pietraia lenta, forestale dove dare un po’ di gas e per finire un’ultima pietraia veloce. Uno spettacolo per quello che pensavamo fosse la chiusura della giornata.

Pensavamo perché, una volta arrivati a Le Isole, abbiamo il piacere di imbatterci in un addio al celibato dove sono state invitate tre ragazze che, arrivate prima della serata, sono allegramente sdraiate in costume ai bordi della bellissima piscina immersa del verde. Una ciliegina sulla torta.

Una mangiata degna delle giornate di festa più importanti chiude la nostra bellissima giornata: 8 diversi antipasti e tre tipi di tagliata sapientemente cucinati dal Seghi, accompagnati da ottimo vino e un paio di amari gentilmente offerti da Giuseppe e Carlotta ci hanno regalato una serata da ricordare.

La mattina partenza per il Passo del Giogo dove Vinicio (e io) da ex-motociclista ha potuto ammirare i bolidi arrivati al passo sia dalla Toscana che dall’Emilia. Saliamo da Cavallico su una carrereccia dolce che ci porta in una oretta verso il bellissimo bosco di Fontefredda. Al passo ci prendiamo un panino da mangiare prima delle discesa del Teschio sulla famosa panchina che di solito ci ammira mentre infiliamo le protezioni per la discesa.

Il Teschio ha sempre il suo fascino: dapprima veloce e sinuoso sul crinale, poi all’interno del fitto bosco con qualche saltino naturale o preparato da noi. Tratto quasi trialistico verso la metà e poi la parte finale spondata. Il Teschio è quasi incredibile: lo puliamo a inizio stagione e resta pulito per quasi tutta l’estate.

Arrivati a Grezzano ci aspettano una decina di chilometri sciogligambe che concludono il nostro giro al punto di partenza.

Un vero peccato che Fabio non abbiamo potuto prendere parte alla seconda giornata per un imprevisto in famiglia. Ci rifaremo la prossima volta!!!

Roberto Brunetti
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