Giugno 2014: Panchià - Val di Fiemme (TN) presso Alberto Panorama; va in scena il corso per Accompagnatori di Mtb che per la prima volta è suddiviso in due moduli distinti. Il primo è durato come di consueto 4 giorni ed era rivolto a tutti gli appassionati indistintamente, mentre il secondo è durato soltanto due giorni ed era rivolto a Guide Alpine e Accompagnatori di Media Montagna, grazie all'accordo esclusivo tra AMI e il Collegio Guide Alpine del Trentino.

La Sede del corso era situata presso l'Albergo Panorama nella splendida Val di Fiemme, ottimamente gestito dalla Famiglia Bozzetta: Donata, Diego e Mauro in primis che sanno come farti sentire a casa e amano lo sport e la mountain bike come la amiamo noi...ma lasciamo che siano i protagonisti a raccontarvi com'è andata !

 


 

Scrivo con ancora in circolo l’adrenalina che da quattro giorni vaga per il mio corpo, un occhio alla schermo del computer, l’altro a quel pezzo di carta che è un sogno realizzato. Scrivo, e sorrido. Domani non ci saranno lo zaino, il casco, l’abbigliamento da bici, il blok notes e la destinazione Panchià a chiamarmi. Un po’ mi dispiace. Improvvisamente colta da un ondata di nostalgia. Ci andrei ancora, subito. Altri giorni a imparare e a divertirmi. Ad arrabbiarmi anche, a momenti, con me stessa per la mia goffaggine, a esultare, in altri, per i miei traguardi! Ma soprattutto a incontrare il mio gruppo, ventidue persone squisite, biker speciali, speciali come tutti gli insegnanti incontrati e conosciuti in questi quattro giorni. All’Hotel Panorama, bike hotel fantastico con strutture e spazi che rispondono alle esigenze di noi biker e soprattutto gestito da persone gentili e disponibili che ti accolgono con il sorriso e ti fanno sentire a casa, giovedì 29 maggio 2014 per noi è cominciata l’avventura. Qui ci ritroviamo un po’ da ogni parte d’Italia, dal Trentino Alto Adige all’Umbria, passando per Veneto, Toscana e Liguria. Oltre alla sottoscritta scrittrice, ci sono Maria, Pamela, Luca B. (..l’ infiltrato…), Antonio, Enzo, Roberto, Marco, Manuel, Luca C., Matteo (il giullare), Ivan, Livio, Michele, Luciano, Massimo, Andrea, Gaimpiero, Valerio, Giorgio, Emiliano (che ha promesso a tutti una bottiglia del suo vino) e Nicola. Ognuno di noi prende posto, il confort delle sedie mi fa storcere il naso, ma poi, lezione dopo lezione, ora dopo ora, le ringrazio, perché a volte, pancia piena o reduce di ore di spiegazioni, quanto forte sarebbe stata la voglia di mettermi comoda e…invece no! D’altra parte le lezioni sono impegnative, ma la parola noia non esiste: Paolo non ti stancheresti mai di ascoltarlo, ti spiega di alimentazione, di primo soccorso e ti condisce il tutto con la sua esperienza, fatti veri e vissuti in prima persona che ti fanno sbarrare gli occhi, una gran bella e interessante persona che insegna davvero tanto, grazie Paolo. La mattina vola tra le presentazioni di tutti noi partecipanti, e una primo excursus sul soccorso, alimentazione, sforzo fisico, aerobico anaerobico, proteine, lipidi, carboidrati, soglia massima e sforzi….oddio quante cose già! Ci vuole una pausa, e a parlar di alimentazione è venuta fame! Nel pomeriggio vestiamo i panni che più ci piacciono: quelli del biker! Ma i chilometri non sono tanti, anzi, poche decine di metri e ecco davanti a noi un bike park: fettuccia e birilli creano un percorso che mi fa venir voglia di scappare a casa, ma non si può. Andrea ci mostra come muoverci, in sella alla sua cannondale è perfetto, non fa una sbavatura, è leggero, sembra che danzi. Ci avventuriamo anche in quell’incastro, chi completamente spavaldo, chi con un poco di timore; giro dopo giro comincia a piacerci. Qualcuno è caduto, qualcuno voleva rubare i birilli, altri hanno fatto finta di non vederli, qualcuno ha sudato sette camicie per compiere pochi metri di salita, qualcuno cominciava a farsi conoscere col suo gnigniiiiii… Ma eccole, le cartelline rosse: è il momento della valutazione. Uno alla volta partiamo, prima prova, l’esito è top secret e messa via la bike ancora in aula. Sono le otto passate quando esausti ci trasciniamo via. L’indomani l’aria fresca di Panchia è resa ancor più fresca dal bel buongiorno che tutti ci scambiamo e dalle cazzate che qualcuno già comincia a sparare. Oggi tecnica di discesa: e meno male, perché io sulla prima minuscola salita mi cappotto, finisco nell’erba alta e dalla vergogna vorrei rimanere lì, sarà il caso che mi svegli!!! il percorso è bellissimo, quasi tutto su prato: parti percorrendo una traiettoria in contropendenza, rapidi cambi di pendenza e curve strette, prima del rettilineo in leggera salita la curva è a novanta, qualcuno se n è reso conto troppo tardi ; )…. Manuel è talmente esaltato che ispirandosi a Fontana saluta il suo sellino, è da gran biker come si è poi rivelato (promosso col massimo dei voti) fa la prova con la bike di Marco (secchione anche lui, massimo dei voti : ) ) ma torniamo a venerdì mattina…..Gniiiiiiiiiii Gniiiiiiiiiiiiii, lo senti da lontano, lo senti sempre, è Livio che scende con la sua Merida rosso fiammante, ma gniiiiiiii gniiiiiiiiiiii, mmmm, vabbè che la lezione di meccanica non l abbiamo ancora fatta, ma ungili ‘sti freni… …….. Ah, dimenticavo, numeri dal 1 al 11 primo gruppo (the best), dal 12 al 22 gli altri !!!!! Mentre un gruppo pedala l'altro scopre un mondo fatto di cambi, fili, leve, catene, perni, viti. E’ l’oscuro (per me) mondo della meccanico, pane quotidiano o quasi per molti dei miei compagni. Ma Ivan è fantastico, se è riuscito a far comprendere qualcosa anche a me, neofita più preoccupata di mettersi lo smalto in tinta con i particolari della sua bellissima Spectra che di smagliare una catena, è davvero un grande. Cazzate a parte, ci rendiamo presto conto di quanto sia essenziale sapere fare tutto quanto Ivan ci sta spiegando, sia per noi sia per chi, forse, un giorno, porteremo in giro. Ci ritroviamo in aula nel primo pomeriggio: Andrea, impeccabile anche nella veste di teacher in aula, ci racconta della preparazione di un tour, la figura dell’accompagnatore, che non insegni nulla mi raccomando ma si presenti tutto pulito e in ordine, con uno zaino, dal quale, come da un cilindro magico, dovrò estrarre alimenti, bevande, giacche, pompa, camere d’aria, (mica una né!), kit di riparazione, smaglia catena, kit di pronto soccorso, e poi ancora cartina, gps, bussola, o dio si ne ho bisogno, in mezzo a tutto ciò la prima a perdersi sarò io!!!! Poi quatto quatto arriva uno stravagante personaggio..è un istruttore,??!!! E’ Giancarlo, sembra uscito da un film, i suoi occhi ci scrutano e lui ispira subito simpatia. E’ un poco pazzo, ma un pazzo di classe! Assistente è Marco, che già conosciamo. Strana coppia questa: Marco pozzo di scienza, ha sposato formule e enciclopedie, sa un sacco di cose e te le racconta con una passione tale che ti incanti ad ascoltarlo, dall’altra Giancarlo è più spiccio, guardare, osservare prima di tutto: quanto abbiamo intorno, gli elementi naturali e quelli che la mano dell’uomo ha creato. Perché la cartografia non è guardare una cartina, ma è leggerla. E per leggere bisogna saper come leggere. Questa lezione, sempre con la buffa macchietta formata dalla strana coppia, continua anche sabato mattina, all’ombra di alcuni abeti, i famosi abeti della Val di Fiemme, tra i cui rami soffia un aria gelida. La cartina non vola via e noi stiamo infreddoliti ma interessati a erudirci con bussola, gognometro, coordinametro. Il gruppo due intanto pedala, noi già abbiamo dato: Gianni è arrivato solo sabato mattina e già ci ha fatto sudare! E’ si sabato mattina è dedicato alle tecniche di salita, gomiti stretti e punta di sella, abbassa la spalla! Stiamo imparando un sacco di cose, esaltante!!!! Nel ritorno Pamela dice addio al suo casco, il fido compagno di gite la salva per l’ultima volta..che ruzzolone, per fortuna un grande spavento, un gran livido e qualche graffio…ma Pamela sorride ancora, grande!!!! Nel pomeriggio quel che rimane del suo casco finisce in aula con noi, Paolo tiene la lezione di primo soccorso e a seguire quella sull’associazionismo e poi ancora meccanica….sembriamo i bambini che aspettano il suono della campanella, ma l’orologio segna quasi le nove… Ed eccoci a oggi, il cielo è blu sta mattina e tutti ci sentiamo carichi. E’ il gran giorno. Matteo e la sua prima volta, ma è la prima volta anche per me…finalmente! E’ si, sono giorni che chiediamo a Ivan di farci vedere come si cambia una camera d’aria!!! L’impresa è ardua: bisogna farlo in un minuto e mezzo!!!! Impossibile per me, i miei compagni sono invece bravissimi, vi posso chiamare vero??!!! Poi il test scritto e poi… la prova finale, la più importante. Un paio di giri nel piazzale per scaldare un po’ le gambe, per scacciare via quest’ansia che mi martella dentro. Uno alla volta partiamo: il percorso è tutto fuorchè banale, partenza in salita, discesa con curve strette, ostacolo, scalini, discesa e ripartenza e poi ancora su e il zig zag in salita e la discesa…guarda avanti, guarda avanti… arriviamo tutti in fondo. Giorgio, anche tu, perchè ti sei messo in gioco e hai giocato. E’ una vittoria anche la tua. Io arrivo che non ho più fiato, sfinita, un po’ delusa ma felice. Potevo fare meglio, forse anche altri, ma gli istruttori ci osservano da quattro giorni, loro lo sanno come pedaliamo. Il resto è festa: sono sorrisi e soddisfazioni, mani che si stringono, numeri di telefono scambiati con la promessa di rivedersi un giorno, per fare insieme ciò che ci piace tanto: pedalare. “perché la bike è mia amica” come dico sempre io. Voi siete amici, ed è stato un piacere e un onore condividere con voi quest’esperienza. Ho imparato tante cose, grazie allo staff di AmiBike e anche grazie al gruppo number 1, che mi ha coccolata e accompagnata e dato ripetizioni fin dal primo giorno! Un grazie speciale a tutti.
1 giugno 2014. Diploma Nazionale - Qualifica “Accompagnatore MTB”. ….Quanto mi piace!!!!

Un abbraccio a tutti, e soprattutto, buone pedalate a tutti!!!! Francesca

 


 

Corso per accompagnatori di Mountain Bike
riservato alle Guide Alpine e Accompagnatori di Territorio

Cosa mai si potrà imparare... andare in bici non è forse qualcosa di estremamente naturale, movimenti semplici ed essenziali che si imparano fin da piccoli e che in breve diventano un automatismo, quasi un un gesto innato?

Questa probabilmente era l'idea che tutti noi avevamo prima del corso. Ma come spesso accade, nulla appare più scontato di ciò che non si conosce.

Ed ecco la sorpresa. La scoperta di un mondo nuovo. Uno sport estremamente tecnico, elegante, fatto di movimenti propri, attenzione, anticipazione, un insieme di dettagli e considerazioni per entrare in piena sintonia con la propria bike.

Un approccio graduale e progressivo. Tecnica di guida, dal movimento base al gesto specifico, in una progressione didattica sapiente e coinvolgente. Manutenzione della bike, attrezzistica e componentistica. Gestione del gruppo e management.

Che dire, davvero un bel corso. Molta carne al fuoco, tante le conoscenze apprese, tanti gli spunti. Ora tutto è più chiaro, tutto ha assunto significato, secondo una logica e una prospettiva nuova.

Merito di una organizzazione, una logistica e uno staff eccellente. Complimenti davvero a questo gruppo, estremamente professionale e preparato, le cui doti a livello comunicativo, relazionale e tecnico, non sono passate affatto inosservate.

Grazie ancora!!!


Giovanni Ghezzi
GUIDA ALPINA
www.mountainguideadamellobrenta.it

 


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